
PALAZZO BAROLO RIAPRE!
Palazzo Falletti di Barolo riapre al pubblico martedì 2 giugno in occasione delle festa della Repubblica dalle 15.00 alle 18.30. In occasione della riapertura si potrà vistare anche la mostra: “Oltre lo specchio. Società e costume nel ritratto fotografico ottocentesco” prorogata fino all’8 luglio.
Dal 3 giugno il Palazzo rimarrà aperto con il consueto orario: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.30, sabato e domenica dalle 15.00-18.30.
Le nuove disposizioni sanitarie non precludono la riduzione del percorso museale: la mostra si potrà visitare liberamente con ingresso contingentato, mentre la visita agli appartamenti storici sarà condotta dalle guide interne del museo.
Le visite guidate sono scadenzate con i seguenti orari:
dal martedì al venerdì: 10.30, 11.30, 15.30 e 16.30
sabato e domenica (e martedì 2 giugno): 15.30, 16.30 e 17.30
Si consiglia pertanto la prenotazione tramite:
palazzobarolo@arestorino.it
338 1691652
Palazzo Falletti di Barolo
Palazzo Falletti di Barolo è uno dei più significativi e meglio conservati esempi di residenza nobiliare seicentesca. Alla fine del XVII secolo Ottavio Provana di Druent affidò a Gian Francesco Baroncelli la ristrutturazione del palazzo di famiglia e incaricò artisti lombardi, romani e genovesi per la decorazione dei suoi interni. Alla morte del conte, il Palazzo passò ai Falletti di Barolo che commissionarono a Benedetto Alfieri l’aggiornamento decorativo di alcuni ambienti del primo piano. Gli ultimi proprietari furono Carlo Tancredi e Giulia Colbert di Maulévrier, sposati a Parigi nel 1806 che lo trasformarono nel più celebre salotto torinese del Risorgimento, ma anche un autentico centro di carità cristiana, di innovazione sociale.
In quegli stessi anni i Marchesi, legati da un profondo senso di amicizia, accolsero Silvio Pellico, in qualità di segretario e bibliotecario. Dalla morte di Giulia, nel 1864, il Palazzo è sede dell’Opera Barolo, l’Ente creato per disposizione testamentaria al coltivare il patrimonio di valori al servizio della Città.
Oltre lo specchio. Società e costume nel ritratto fotografico ottocentesco
La mostra illustra la vivace società italiana del XIX secolo, partendo dai ritratti fotografici, rappresentazioni realistiche, veri e propri pezzi di storia. Abiti, occhiali e oggetti preziosi arricchiscono il percorso espositivo, riflesso dei simboli ritratti nelle fotografie. Nessun genere si sviluppò quanto il ritratto fotografico, divenendo parte del costume e indice di una cultura sociale e politica. Il successo fu tale che la sua invenzione decretò un progressivo ampliamento della visibilità culturale e politica delle classi più povere: il ritratto fotografico divenne testimonianza di vita, presenza e ricordo per la gente comune.
Comunicato stampa: Palazzo Barolo riapre-cs.pdf