
DISTRETTO SOCIALE BAROLO: VERSO UN POLO DI PROSSIMITÀ CITTADINO PROTOCOLLO 2020 - 2023
È stato firmato il protocollo 2020-2023 che conferma l’impegno della Città di Torino, della Regione Piemonte, di Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo, insieme con l'UIEPE (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna), a continuare il lavoro comune per sostenere le attività del Distretto Barolo. I legali rappresentanti di ciascuno degli Enti hanno firmato il rinnovo della convenzione, valida ora fino al 31 dicembre 2023.
A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia le firme per il rinnovo del protocollo sul Distretto sociale Barolo sono state raccolte nelle varie sedi.
Il protocollo conferma l'accordo già avviato nel 2017 e si pone l’obiettivo di «dare valore» alle attività che sono ospitate nelDistretto Barolo: 14 enti e associazioni che si muovono sugli assi della missione dell’Opera Barolo. Un ecosistema a servizio della città, per dare risposte concrete ai più vulnerabili.
Ciascuno dei servizi, dall'accoglienza alla cultura, dagli ambulatori alla distribuzione di aiuti ha una sua propria autonomia operativa: ma se si guarda all'insieme delle attività è facile accorgersi come la «somma» sia qualcosa di ben diverso da ciascunodei fattori. Perché nel suo insieme il Distretto rappresenta un importante polo sociale per la città intera, concentrando in una porzione omogenea di territorio opportunità che è difficile trovare riunite e accessibili.
Nelle foto di questa pagina il momento delle firme: per l'Opera Barolo sottoscrive il presidente Luciano Marocco, Chiara Appendino (Sindaca Città di Torino), Chiara Caucino (Assessore Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, Sociale, Pari Opportunità Regione Piemonte), Francesco Profumo (Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo), Giovanni Quaglia (Presidente Fondazione CRT), Domenico Arena (Direttore UIEPE).
Il lavoro del Distretto Sociale Barolo è in continuità con l'intuizione dei Marchesi di Barolo che, nel 1821, iniziarono ad ospitare sul loro terreno servizi per le ragazze in difficoltà. Ma c'è anche, oggi la consapevolezza che proprio in un «distretto di servizi» è possibile dare forza a un progetto sociale che sia in grado di servire le fasce deboli della popolazione, in tempi in cui la fragilità economica, sociale, culturale – è purtroppo sempre più diffusa.
Ancora: l'intesa fra enti e soggetti diversi dichiara una volontà comune di servizio, al di là delle diverse competenze e anche delle impostazioni politiche di chi guida istituzioni elettive; e dimostra, anche qui, come l'intuizione dei Marchesi confermi ancora oggi la sua validità.
In allegato il comunicato stampa: Comunicato stampa protocollo distretto 20/23