
OBIETTIVO. DALL’ACQUARIO ROMANO ALL’OPERA BAROLO
Dopo la tappa a Roma e la mostra all’Acquario Romano, Obiettivo verrà ospitata presso l’Opera Barolo.
È per il progetto un passaggio simbolico in un luogo che, con il suo miglio del sociale, è un modello di innovazione sociale in Europa da duecento anni:
Luciano Marocco, Presidente dell’Opera Barolo
«La faglia delle diseguaglianze è sempre più ampia. L’Opera Barolo nasce da visionari innovatori sociali che hanno dedicato la loro esistenza, il loro patrimonio valoriale ed economico alla costruzione di una società più giusta. Hanno compreso agli inizi dell’Ottocento che solo andando alle radici dei problemi, trovando nuove risposte, chiamando a raccolta esperti di ogni disciplina- dalle scienze umane, sociali, economiche-, dialogando con le istituzioni. E lo hanno fatto connettendo carità-charis, educazione, lavoro. Nutrendo tutt* di arte e bellezza, fuori da ogni retorica, come cibo quotidiano. Oggi lo chiameremo empowerment. Abilità per la vita. Il loro Palazzo è sempre stato residenza d’artista. In passato con Silvio Pellico di ritorno dallo Spielberg.
Oggi l’Opera Barolo ha il privilegio di rinnovare il suo sguardo per vivere la complessità della contemporaneità, con Salvatore Iaconesi e Oriana Persico. La loro opera Obiettivo dal titolo ci richiama a una responsabilità, di ogni organizzazione, di ogni politica. Di ognuno di noi. Non c’è futuro sostenibile con la povertà assoluta in crescita. I suoi stimoli visivi e sonori, la sua fisicità, alimentati da dati, da ciò che concreto, in una danza poetica ci impongono una visione scomoda.
Palazzo Barolo è la casa giusta, nell’androne dove ogni sera si pensava all’emergenza, dando una carezza al cuore con un piatto di minestra (rigorosamente preparato su indicazioni dei nutrizionisti), dove è nato il primo asilo di Torino per l’emancipazione delle mamme e per lo sviluppo cognitivo della prima infanzia è il luogo simbolo. Simbolo di un impegno di immaginazione e azione civica.»
Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, artisti e fondatori del centro di ricerca HER-Nuovo Abitare
«Installare Obiettivo in questo ingresso, dove secoli fa corpi dei poveri evocati dalla scultura luminosa hanno trovato riparo, è un onore e ci ricorda che l’innovazione sociale non è una moda, ma un’inquietudine e una sensibilità che trasforma il mondo da sempre.»
L’opera
Il primo oggetto datapoietico è un sistema per l’illuminazione pubblica animato dai dati sulla povertà estrema nel mondo, per renderci sensibili. Obiettivo è un allarme: la sua luce ci terrà svegli fin quando il numero di persone che vivono in questa condizione non scenderà sotto una certa soglia.
Obiettivo raccoglie dati circa la povertà estrema nel mondo da sorgenti globali affidabili (UN, UNDP, World Bank, OECD, World Poverty Clock), e li elabora per poter comprendere quando la povertà estrema nel mondo dovesse scendere sotto un certo livello, decretando l'inizio di una nuova era per l'umanità, fatta di maggior giustizia, dignità e accessibilità alle opportunità.
Il concetto di Datapoiesis nasce nel 2018 quando gli artisti Iaconesi e Persico partecipiamo al workshop che dà inizio alla rigenerazione delle Fabbriche Olivetti promosso dal gruppo di imprenditori Icona. Il workshop è una chiamata alle menti di creativi, imprenditori e ricercatori per immaginare il futuro di questi luoghi. Cosa avrebbe prodotto oggi un imprenditore come Adriano Olivetti? È facendosi questa domanda che il duo immagina un nuovo tipo di oggetto d'arte e design: «gli oggetti datapoietici sono mobili, dispositivi, gadget e tecnologie indossabili (per la casa, la scuola, l'ufficio, lo spazio pubblico e gli altri spazi del nostro vivere) che, collegati a fonti di dati, si animano per consentirci di avere esperienza dei grandi fenomeni complessi del nostro mondo globalizzato, trasformandoli in occasioni di riflessione, emozione, condivisione, discussione e, soprattutto, di presa di responsabilità ed azione partecipata.»
Realizzato con un finanziamento della Compagnia di San Paolo, Il primo oggetto datapoietico parte dall’arte per ispirare il business e la responsabilità sociale.
Maggiori informazioni sull’opera e sul progetto:
https://www.he-r.it/project/datapoiesis-2/