Un modello di welfare nato 150 anni fa.
Ciò che stava a cuore ai Marchesi di Barolo era la promozione dello sviluppo umano. La Marchesa fondò l’Opera Barolo come un vero e proprio “sistema” al servizio del bene comune, per proseguire le azioni intraprese con il marito a favore dell’inclusione sociale: dall’assistenza, all’istruzione, all’avviamento al lavoro, realizzate nel tempo con le congregazioni religiose fondate.
Oggi l’Opera Barolo mantiene vivo il messaggio dei Marchesi, proseguendone le attività nell’omonimo Distretto Sociale avviato da loro nel 1829, unitamente ad altre numerose progettualità, in collaborazione con agenzie del Terzo Settore e con gli Enti locali, in principio di sussidiarietà.
Il “Distretto Sociale Barolo”.
Collocato tra via Cottolengo e via Cigna, il “Distretto Sociale” è una vera e propria cittadella della promozione umana che sostiene, oggi come 150 anni fa, donne in difficoltà, giovani fragili, detenuti, migranti, emarginati.
Al suo interno sono presenti 13 realtà che rispondono annualmente ai bisogni di oltre 20mila persone.
Il Distretto è un luogo in costante trasformazione. Nel 2013 hanno trovato casa le donne rifugiate protette dal CISV, che le accompagna con programmi di educazione e avviamento al lavoro. Nell’autunno 2014 - a seguito di una profonda ristrutturazione di uno degli edifici a cura dell’Opera, della Diocesi di Torino con l’aiuto della Compagnia di San Paolo - si è insediata nel Distretto la Pastorale Migranti che ogni giorno dà assistenza a 350 persone immigrate.
Nell'ottobre 2015 dopo la ristrutturazione di uno stabile di 3.000 mq. è stata inaugurata l'Housing Giulia, struttura sociale che accoglie quasi cento persone in temporanea difficoltà economica e abitativa in quasi 50 unità abitative.