Arte
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e contemporanea, oltre a ospitare mostre temporanee.
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I Marchesi di Barolo furono amanti, cultori e collezionisti dell’arte, si dedicarono essi stessi alla pittura e alla poesia, lasciando un cospicuo fondo di dipinti, disegni, schizzi e bozzetti ora in parte conservati nell’Archivio della Famiglia Falletti e in piccola parte esposti a Palazzo Barolo.
Carlo Tancredi mutuò l’amore per l’arte e le lettere dal padre, il marchese Ottavio Alessandro, che tra il 1801 e il 1810 fu direttore della classe di Lettere e Filosofia dell’Accademia delle Scienze (già Regia Accademia delle Scienze di Torino). Fu anche un convinto assertore della necessità di garantire anche alle fasce più deboli della popolazione un’istruzione di base, concepita come strumento per migliorare la qualità della vita. Con particolare attenzione per l’insegnamento dell’arte: fu infatti promotore dell’apertura di alcune scuole di disegno applicato alle arti e ai mestieri e in particolare a Varallo Sesia sostenne la Società d’incoraggiamento per lo studio del disegno in Valsesia, fondando egli stesso nel 1837 il Laboratorio di scultura in legno, il cui scopo era quello di aiutare i giovani del luogo a perfezionare il loro talento artistico.
Anche la moglie Giulia ricevette un’educazione raffinata in cui ebbe molta parte la conoscenza e lo studio dell’arte. Entrambi furono anche esperti collezionisti di opere d’arte e oggetti archeologici che spesso acquistavano durante i loro viaggi in Italia e in Europa: dagli inventari della successione della marchesa emerge infatti in modo chiaro come sia le stanze di Palazzo Barolo sia quelle della villa di campagna, sita sulla collina di Moncalieri, fossero arredate con gusto e custodissero pezzi realizzati anche da artisti famosi. Tra tutti si possono citare l’erma di Saffo del Canova e la Madonna col Bambino del Sassoferrato, entrambe donate alla Città di Torino e 45 dipinti furono donati alla Reale Pinacoteca (l’attuale Galleria Sabauda) e circa 40 tra bronzi, marmi e reperti archeologici furono donati in seguito alla Città e sono ora al Museo Civico d’Arte Antica e al Museo di Antichità.
La collezione di arte contemporanea
L’Opera Barolo dal 2010 ha avviato la collezione di arte contemporanea con opere e interventi degli artisti con cui collabora nel proprio Distretto Sociale – cittadella della solidarietà, attiva dal 1823, e nei propri poli educativi, attivi dal 1837. Autori riconosciuti e dal profilo internazionale con i quali l’Ente conduce o ha condotto percorsi sulle sfide della contemporaneità: sostenibilità, economia circolare, salute, diritti, genere, vulnerabilità umana e sfera pubblica.
Artisti e luoghi: Hiroaki Asahara (Scuola S. Anna di Moncalieri), Maura Banfo (Palazzo Barolo), Michele Munno (Housing Giulia), Jhafis Quintero (Palazzo Barolo e Scuola S. Anna di Moncalieri), David Tremlett (Housing Giulia e Palazzo Barolo), Edoardo Tresoldi (Housing Giulia), Massimo Barzagli (Housing Giulia), Mimmo Jodice (Palazzo Barolo), Franco Fontana (Palazzo Barolo).
Una seconda collezione del contemporaneo a cura del PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari – in collaborazione con la Città di Torino, le associazioni Arteco, Artenne e Forme in bilico – presenta le arti che nascono da sensibilità speciali, irregolari e outsider, come: Caterina Marinelli, Rosaria Carpino e Massimo Turato (Housing Giulia).
Opere tutte che concorrono a quella ristrutturazione di senso – fisica e simbolica – dello spazio quotidiano degli ospiti e del percorso dei visitatori.
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