Ristrutturati, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, alcuni locali dell’ottocentesco complesso e creato un luogo attrezzato per offrire a studenti universitari, giovani e volontari un punto di aggregazione, che può ospitare iniziative culturali e formative ed essere utilizzato come sala studio e punto di sostegno ad attività didattiche.
Si chiama “SPAZIO 26: generazione migranti” ed è nato all’interno del Distretto Sociale Barolo (al primo piano di via Cottolengo 26) per offrire a studenti universitari, giovani e volontari un luogo di aggregazione, attrezzato per ospitare iniziative culturali e formative ed essere utilizzato come sala studio e punto di sostegno ad attività didattiche.
Inaugurato alla presenza dell’arcivescovo di Torino e presidente dell’Opera Barolo, il cardinale Roberto Repole, e della consigliera dell’Opera Barolo con delega al Distretto Sociale, la professoressa Anna Maria Poggi, mette a disposizione anche una piccola cucina di comunità, aperta in collaborazione con i volontari del Polo Alimentare Barolo per promuovere percorsi educativi sulle culture del cibo, ponendo un’attenzione particolare al recupero degli alimenti in prossimità di scadenza o in eccedenza e all’adozione di una cucina circolare, con acquisti a km zero per promuovere salute e sostenibilità ambientale.
Tra le altre offerte dello SPAZIO 26, il cui progetto è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, vi sono due “sportelli d’ascolto”: uno per gli studenti, allo scopo di aiutarli ad affrontare le difficoltà accademiche e quotidiane, e il secondo per i neolaureati, al fine di supportarli favorendone l’incontro con opportunità lavorative.
A proposito di sostegno agli studenti, per chi ne ha bisogno può essere predisposto un piano personalizzato di accompagnamento allo scopo di rispondere a specifiche necessità, anche primarie, che vanno dall’offrire aiuti alimentari al sostegno didattico con percorsi di supporto individualizzati per lo studio con tutor volontari, alle attività di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà e, inoltre, organizzando momenti conviviali di gruppo e offrendo l’opportunità di partecipare ad attività di volontariato e di animazione all’interno del Distretto Sociale nato due secoli fa per volontà e impegno della marchesa Giulia Falletti di Barolo con l’istituzione del Rifugio per donne “pericolanti” (ex carcerate o che per la loro condizione economica e sociale vivevano ai margini della società e non di rado nell’illegalità) e cresciuto nel tempo, fino ad essere oggi una vera e proprio cittadella della solidarietà nel cuore della città, che garantisce quotidianamente servizi fondamentali a oltre 20mila persone ogni anno.
Lo SPAZIO 26 è gestito dall’Associazione Generazioni Migranti (AGM Aps Ets). Una realtà nata nel 2020 dall’esperienza di quindici giovani provenienti da tutto il mondo, ragazze e ragazzi che svolgevano attività al Distretto Sociale Barolo, negli spazi della Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino, Il loro impegno, come esplicitamente dichiarato sul sito web dell’associazione (www.generazionimigranti.it), è quello di prendersi cura delle persone per costruire una società più equa e plurale, fornendo ascolto e sostegno alle persone in difficoltà, promuovendo la cultura del volontariato e creando occasioni di scambio e partecipazione comunitaria.
“Ci siamo trovati nella città così com’è, sognandola come la vorremmo”, hanno scritto i giovani fondatori di AGM sul loro portale web e, sicuramente, a SPAZIO 26 un pezzo della città da loro sognata è realtà.