COMUNICATO STAMPA
Mostra temporanea: MUSEO ILLUSIONI FRA ARTE E SCIENZA
Palazzo Barolo
Via delle Orfane 7/A
Inaugurazione 15 settembre ore 17
Torino
Aperto al pubblico dal 16 settembre 2023
al 14 gennaio 2024
Dal 16 settembre apre le sue porte al pubblico la mostra temporanea MUSEO ILLUSIONI FRA ARTE E SCIENZA nello storico palazzo Barolo in via delle Orfane 7/A, Torino.
Settanta installazioni e fotografie mostrano i meccanismi della percezione e i loro inganni: immagini statiche sembrano in frenetico movimento, linee parallele si incontrano, due dimensioni diventano tre. «Quando osserviamo qualcosa è il cervello che assembla le scene inviate dalla retina e dal nervo ottico: gli occhi, però, possono vedere cose differenti e così la corteccia visiva salta da un’immagine all’altra, senza decidere quale sia quella reale. Da questo “gioco contradditorio” nascono le illusioni ottiche di forma, colore, movimento, geometriche, prospettiche», spiega Vincenzo Florio, psichiatra a Bolzano, studioso dei meccanismi cognitivi.
La mostra MUSEO ILLUSIONI FRA ARTE E SCIENZA ospita anche una serie di installazioni multimediali e interattive che attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate, mostrano come la realtà virtuale possa alterare la percezione delle cose. Le installazioni e le fotografie esposte, vere e proprie opere d’arte, offrono ai visitatori l’opportunità di riflettere sul rapporto tra le immagini e la realtà.
Durante la visita i bambini e le persone di ogni età vengono accompagnati da una guida personale e virtuale, il simpatico professor Umberto Lesperto (senza apostofo!), che aiuta tutti a entrare nei segreti della fisica e dei meccanismi ottico- percettivi.
Costi: biglietto adulti 10 euro e ridotto 8 euro biglietto per chi possiede l’abbonamento musei di Torino.
La mostra temporanea MUSEO ILLUSIONI FRA ARTE E SCIENZA è organizzata dal gruppo internazionale Exhibition of Illusions, composto da esperti di esposizioni internazionali, da decenni promotori di mostre di successo in Italia e all’estero.
Informazioni: Info Point 3791577359
Il Museo delle illusioni il 15 settembre alle ore 17 apre le sue porte in pieno centro a Torino nello storico palazzo Barolo in via delle Orfane.
In questa dimora nobiliare, del capoluogo piemontese, bambini e persone di ogni età possono godere di tanti giochi percettivi (70 opere fotografie, installazioni) e “illusori momenti”.
Obiettivo: divertirsi, pensare, concentrarsi, sorridere. Le opere esposte sono un esempio di come il cervello può ingannarci: sta a noi essere sempre vigili e mettere in discussione le apparenze.
Nella mostra i giochi percettivi e multimediali sono anche artistici. Perché l’arte e la percezione sono un tutt’uno da cui nascono strepitose illusioni.
Sarà presente all’inaugurazione lo psichiatra Vincenzo Florio, che lavora nell’ospedale di Bolzano ed è studioso di meccanismi cognitivi.
Vincenzo Florio medico psichiatra è dirigente medico nell’ospedale di Bolzano, vive fra il capoluogo dell’Alto Adige e Milano. Studioso di meccanismi cognitivi coltiva la passione per la scrittura. Due anni fa è uscito il suo libro, dal titolo L’Étoile a altri racconti. L’Étoile si riferisce alla prima ballerina di un grande teatro, che accetta l’invito ad imparare il tango.
Lo psichiatra spiega perché è interessante per Torino, città enigmatica e misteriosa, ospitare una mostra sulle capacità percettive.
Focus del suo intervento: quali meccanismi ci permettono di entrare in relazione con ciò che ci circonda? Come “vedere le cose così come sono” e cogliere i segnali portatori di maggiori opportunità, risorse? Lo specialista è disponibile a rispondere a eventuali domande.
Durante l’inaugurazione è possibile visitare gratuitamente la mostra.
Segue rinfresco.
Si ricorda che sarà possibile l’accesso all’inaugurazione solo su invito.
Informazioni: Lorenzo Cantini, cell. 335218822
La mostra, allestita in due sale nel Percorso Scuola del MUSLI, racconta – attraverso libri, disegni, quadri e documenti originali – la storia delle istituzioni educative fondate dalla Marchesa, unitamente al marito Carlo Tancredi, tra il 1821 e il 1863 e ne evidenzia i collegamenti con la storia della scuola in Piemonte e in Italia. Il percorso di Giulia Colbert (1786-1864) in ambito educativo comincia nel 1821 nel carcere femminile delle Forzate, ma già presso le carceri del Senato si era fatta maestra per insegnare a leggere alle detenute, utilizzando come supporti didattici un alfabetiere su telaio, una conocchia e il Catechismo della diocesi. Al 1821 risale anche il progetto della prima scuola: l’Elementare femminile di Borgo Dora. Da lì in poi, con il marito Carlo Tancredi di Barolo (1782- 1838) all’interno dei suoi istituti o all’esterno su richiesta di altri, dà vita a una lunga serie di istituzioni scolastiche e assistenziali, come il Rifugio, l’Ospedaletto di Santa Filomena e l’Educandato di Sant’Anna, raffigurate negli splendidi ex voto (1845-48) provenienti dal Santuario della Consolata. Scuola, catechismo e lavoro sono i cardini su cui si fonda il progetto di tutte le istituzioni, dove la giornata di bambine e ragazze era divisa tra preghiera, istruzione e lavori donneschi, senza escludere attività di intrattenimento, di cui autore e animatore era sovente Silvio Pellico. La sezione “La Marchesa nella scuola” documenta la diffusa presenza della sua figura in libri scolastici, periodici, e materiali didattici, proposta come modello alla gioventù studiosa, soprattutto femminile. La Marchesaper la scuola La Marchesa nella scuola Nella seconda sala “La scuola ai tempi dei Marchesi” presenta il contesto in cui operano le loro istituzioni educative, affiancandosi a quelle di esponenti di casa reale e dell’aristocrazia subalpina, e si confrontano con movimenti per l’istruzione popolare, come le Scuole di mutuo insegnamento, l’Opera della Mendicità Istruita, l’Istituto delle Rosine e molte altre. Nel periodo carloalbertino si trovano a interagire con esperienze a livello locale e nazionale quali gli asili di privati filantropi, come quelli di Rivarolo Canavese e di Agliè e la Società delle scuole infantili di Torino, ispirate ai metodi di Ferrante Aporti. Nella fase di passaggio verso la scuola pubblica nazionale, Pietro Baricco assessore all’Istruzione della città nel 1851 condusse un’indagine statistica sugli istituti educativi della città, compresi quelli della Marchesa. La sezione “Libri di scuola ai tempi dei Marchesi” presenta testi che documentano esperienze scolastiche molto diverse: abbecedari italiani e latini, anche illustrati, modeste edizioni contenenti orazioni ed abbaco, manuali editi dalla Stamperia Reale per la Scuola comunale istituita da Carlo Felice nel 1822 e nuovi manuali per le scuole pubbliche commissionati a Vincenzo Troya nel 1840. Accanto alla scuola reale, l’ultima sezione “Scuola reale e scuola immaginaria” presenta un’affascinante selezione di quadri, preziose incisioni e litografie stampate tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento che rappresentano scene di vita scolastica.
In allegato il comunicato stampa della mostra: La marchesa per la scuola e nella scuola
La settimana scorsa il ministero della Cultura ha concluso, al termine di una lunga ed elaborata trattativa, un’eccezionale acquisizione a favore della collezione permanente dei Musei Reali. Per una cifra che ancora non è stata comunicata è arrivata così a Torino nei giorni scorsi quella che è stata già soprannominata «L’altra metà del Concerto», una preziosa tela del ‘600 considerata dispersa da secoli e scovata quasi per caso nel 2022. Si tratta del frammento mancante del «Suonatore di tiorba», dipinto nel 1610 da Antiveduto Gramatica per la Galleria dei principi Borghese di Roma, oggi una delle opere simbolo della Galleria Sabauda. Si ricompone così, dopo secoli di separazione forzata, il capolavoro del pittore caravaggesco tra i più apprezzati del museo, diviso salomonicamente in due già quattrocento anni fa (probabilmente per raddoppiarne il valore). Ma c’è di più, perché stiamo parlando di un successo tutto cittadino, considerando che a portare a buon termine la trattativa sono stati i galleristi torinesi Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro. Il fermento è palpabile. L’opera ritrovata è un’eccezionale scoperta di Gianni Papi, specialista del pittore, autore del Seicento fortemente caravaggesco. Ad averne dato notizia, un anno fa, sono stati proprio i due titolari della «Galleria Caretto & Occhinegro» di Torino. A loro il merito di aver rilevato l’opera, ritrovata in una collezione greca, presentandola per la prima volta in assoluto al pubblico nel giugno 2022 alla fiera d’arte di Maastricht. E, soprattutto, di aver predisposto una corsia preferenziale al museo torinese. Come spesso capita in questi casi, la richiesta economica viaggia su «trattative riservate». Secondo alcuni collezionisti ben informati, a 700 mila euro. «Una leggenda metropolitana – precisa oggi Massimiliano Caretto –; si tratta di una cifra assolutamente gonfiata». L’opera ritrovata, che rappresenta «La Musica», ritrae altre due figure: il suonatore di flauto e la cantante al claviorgano. Le due metà combaciano perfettamente. L’insieme è straordinario. I due galleristi ci tengono a ribadirlo: «Alla vendita abbiamo abbinato una consulenza professionale importante e non facile, conclusasi nei giorni scorsi in maniera definitiva». Un risultato museologico di grande prestigio, che fissa l’interesse dell’istituzione torinese verso il collezionismo sabaudo sulla pittura del ‘600. Tutti i dettagli dell’operazione verranno specificati nel corso di una conferenza stampa il prossimo 28 febbraio, quando le due opere, per la prima volta dopo quattro secoli, verranno ammirate insieme, una a fianco all’altra, fino al 5 marzo. Successivamente, a quanto si apprende, avranno il posto d’onore in una mostra sulla collezione Falletti di Barolo, un insieme di 45 tele appartenute ai marchesi santi sociali, confluite a metà ‘800 nelle collezioni della Galleria Sabauda per donazione. Tra queste, proprio il «Suonatore di tiorba». Che, per inciso, proprio per la sua bellezza esecutiva, a lungo è stato attribuito a Caravaggio.
Crediti – La Stampa – mercoledì 22 febbraio 2023 – Articolo di Andrea Parodi
Torino, 25 febbraio 2023: una giornata di degustazioni con i produttori della Strada del Barolo nel cuore della città sabauda
Dopo il successo della prima edizione, la Strada del Barolo e grandi vini di Langa fa ritorno a Torino con una giornata di degustazioni presso il prestigioso e affascinante Palazzo Barolo, una delle più importanti dimore nobiliari barocche di Torino.
Sabato 25 febbraio 2023 una ventina di produttori della Strada del Barolo offriranno al pubblico di wine lovers torinesi una degustazione di alto livello presso gli eleganti saloni al piano nobile di Palazzo Barolo, che fu la residenza degli ultimi Marchesi di Barolo, Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert, alla cui lungimiranza e modernità è dovuta gran parte della fama e della fortuna del vino Barolo.
I partecipanti saranno guidati in un viaggio alla scoperta del “Re dei Vini”: il Barolo, che i produttori della Strada del Barolo presenteranno di persona nelle sue molteplici sfaccettature, proponendo in degustazione cru e annate differenti. Le degustazioni saranno accompagnate da assaggi di prodotti agroalimentari di eccellenza presentati da aziende associate alla Strada del Barolo e grandi vini di Langa.
L’evento sarà organizzato in due turni, dalle 15.30 alle 18.30 e dalle 19.00 alle 22.00, durante i quali si terranno anche due salotti-degustazione (alle 15.30 e alle 19.00), con gli interventi di alcuni produttori e produttrici che racconteranno la loro esperienza e proporranno in degustazione un vino particolarmente rappresentativo delle loro aziende, non presente nella degustazione principale. Tema degli incontri sarà il confronto tra generazioni, che può avere molte e intense sfaccettature e che talvolta vede convivere due anime all’interno della stessa cantina.
Il costo del biglietto di ingresso è di 40,00 € a persona e include degustazioni illimitate, oltre al calice della Strada del Barolo e la tasca portabicchiere. Per partecipare al salotto-degustazione è previsto un costo extra di 10,00 € a persona sul biglietto di ingresso.
I partecipanti all’evento riceveranno anche un voucher con 2,00 € di sconto sul biglietto di ingresso (intero) al WiMu – Museo del Vino a Barolo e 2,00 € di sconto sull’acquisto de “Il giro del Vinovago”, il kit di visita ludica con cui gli amanti del vino possono mettersi alla prova lungo il percorso di visita al WiMu (prenotazione obbligatoria), entrambi validi fino al 30 aprile 2023.
L’evento è organizzato con il supporto di Turismo Torino e Provincia ed è inserito nel calendario delle manifestazioni organizzate nell’ambito del progetto Vendemmia a Torino – Grapes in Town.
Per informazioni scrivere a comunicazione@stradadelbarolo.it
PRODUTTORI DI VINO (elenco provvisorio):
- Agricola Gian Piero Marrone, La Morra (CN)
- Bel Colle, Verduno (CN)
- Bric Cenciurio, Barolo (CN)
- Bussia Soprana, Monforte d’Alba (CN)
- Costa di Bussia, Monforte d’Alba (CN)
- Diego Morra, Verduno (CN)
- Dosio Vigneti, La Morra (CN)
- F.lli Serio&Battista Borgogno, Barolo (CN)
- I Bré, Verduno (CN)
- La Biòca, Serralunga d’Alba (CN)
- Le Strette, Novello (CN)
- Mauro Marengo, Novello (CN)
- Moscone, Monforte d’Alba (CN)
- Podere Gagliassi, Monforte d’Alba (CN)
- Poderi Luigi Einaudi, Dogliani (CN)
- Sara Vezza, Monforte d’Alba (CN)
PRODUTTORI FOOD:
- Agrisalumeria Luiset, Ferrere (AT), Alba (CN), Torino (TO)
- Cascina Boschetto, Stazzano (AL)
- Caseificio Rosso, Pollone (BI)
- Galfrè Antipasti d’Italia, Barge (CN)
- Golosalba, Alba (CN)
- Mosto Ardente, Castellino Tanaro (CN)
PROGRAMMA:
PRIMO TURNO:
15.30-16.30: salotto-degustazione SOLD-OUT
15.30-18.30: degustazione “Il Barolo a Palazzo Barolo”
Acquista il biglietto solo evento (primo turno): 40,00 €
SECONDO TURNO:
19.00-20.00: salotto-degustazione SOLD-OUT
19.00-22.00: degustazione “Il Barolo a Palazzo Barolo”
Acquista il biglietto solo evento (secondo turno): 40,00 €
N.B.: Effettuando l’acquisto online non verrà emesso alcun biglietto elettronico né cartaceo: per partecipare all’evento sarà sufficiente presentarsi con la ricevuta di PayPal
I biglietti acquistati su PayPal non sono rimborsabili