Chiusura delle visite per la festività di Pasqua

Si informano i gentili visitatori che gli appartamenti storici di Palazzo Barolo rimarranno chiusi per le festività di Pasqua nei giorni di domenica 17 e lunedì 18 aprile mentre la mostra “Andy Warhol Super Pop -Through the lens of Fred W. McDarrah” sarà chiusa al pubblico domenica 17 e sarà aperta straordinariamente lunedì 18 con i consueti orari.

Il Consiglio d’amministrazione, lo staff e tutti i volontari dell’Opera Barolo augurano a tutti/e una serena Pasqua.

Re-Play. Esercizi per stare al mondo

DAL 1 AL 30 APRILE 2022 A PALAZZO BAROLO

Un’interpretazione partecipata dell’Archivio Mai Visti Pinacoteca del Centro Arte Singolare e Plurale della Città di Torino Direzione Servizi Sociali – Area Politiche Sociali – Servizio Disabilità

A cura di Lorena Tadorni e Elena Alexandrescu, Giuseppina Choc, Roberta D’Alessio, Elisa Ferro, Mario Loforte, Chiara Iantorno, Attilio Piglia, Andrea Pisano, Giovanna Pisano, Simona Sartori, Gaetano Verde, Antonio Verdini
Con Tea Taramino
Racconto delle opere a cura di Maria Grazia Agricola, Associazione culturale Choròs


PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari
Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/C, Torino
1 – 30 aprile 2022
Conferenza stampa 31 marzo 2022, ore 11
Inaugurazione 31 marzo 2022, ore 18

Nella sede dell’ex Regio Ospizio dei Poveri, c’è un tesoro da scoprire, l’Archivio Mai Visti Pinacoteca del Centro Arte Singolare e Plurale della Città di Torino: una collezione formata da dipinti, sculture e video, prevalentemente realizzati da persone con disabilità intellettiva o disagio psichico, autori singolari che hanno tratto ispirazione dalla personale esperienza e non da modelli
dell’arte ufficiale.

Sempre più istituzioni scelgono di aprirsi ad attività che favoriscono partecipazione. In quest’ottica, le collezioni museali possono diventare uno strumento per ampliare la fascia del pubblico attraverso il suo coinvolgimento nella creazione di contenuti. Re-Play è un format curatoriale che mette i cittadini e le cittadine al centro della realizzazione di una mostra, proponendo riletture partecipate di collezioni museali e archivi.

Dall’incontro di queste due realtà nasce Esercizi per stare al mondo. Un’interpretazione partecipata dell’Archivio Mai Visti Pinacoteca del Centro Arte Singolare e Plurale. Si tratta di un percorso espositivo condiviso – sostenuto dalla Fondazione CRT, da sempre in prima linea nell’incoraggiare la cultura in ogni sua declinazione e nel realizzare i valori della piena inclusione e fruizione in cui curatori e curatrici sono persone estranee al mondo dell’arte che, grazie alla loro visione originale e libera da condizionamenti, contribuiscono ad arricchire di significati inaspettati questo patrimonio di immagini.

Partendo dalle opere presenti nella Pinacoteca, il gruppo è stato accompagnato allo studio dellacollezione attraverso un lavoro di mediazione, fino ad arrivare alla creazione della mostra. Per ampliare il livello di partecipazione e fornire ancora più originalità interpretativa, a questo processo si è affiancato quello della biografia teatrale attraverso cui i partecipanti narrano al pubblico il percorso espositivo a partire dal proprio vissuto. L’esposizione è infatti accompagnata da specifici momenti performativi fatti di racconti e storie che restituiscono memoria immaginifica alle opere e contribuiscono a dar loro un “senso rinnovato”.

LA MOSTRA

Cos’hanno in comune le opere dell’Archivio Mai Visti Pinacoteca del Centro Arte Singolare e Plurale? Qual è il tema portante su cui costruire un percorso espositivo? Queste sono le domande da cui è partito il gruppo di lavoro. «Ripetizione, serialità, ossessione… Ecco alcuni dei temi che sono immediatamente emersi analizzando le opere – spiega Lorena Tadorni, curatrice del progetto.
I partecipanti sono stati subito colpiti dalla reiterazione dei soggetti e degli schemi compositivi di questi lavori, insieme al desiderio incessante degli artisti di esprimere il proprio mondo attraverso una pratica quasi ossessiva». Ecco che è nato il tema e poi il titolo della mostra, Esercizi per stare al mondo, in cui l’espressione artistica continua e ripetitiva è intesa anche come una fortissima necessità esistenziale.

GLI ARTISTI

Gaetano Carusotto, Alberto De Luca, Enrico De Petris, Giacomo De Vito, Girolamo Della Malva, Giuseppe Iurmanò, Antonino Mancuso, Luca Romano, Francesco Rusinà, Antonio Sale, Aldo Turco, Silvio Vaudano.

IL RACCONTO DELLE OPERE

Osservare, comprendere, immaginare, leggere nell’opera d’arte evocazioni e frammenti del proprio vissuto. Così i/le dodici protagonisti/e del laboratorio, uno/a per ogni autore, si sono avvicinati/e a questi lavori, per poter interpretare, restituire e illuminare “in modo pieno” il senso profondo della relazione tra coloro che creano e coloro che poi la vivono: i visitatori della mostra. Nel percorso espositivo – in date e orari dedicati – accadranno storie, evocazioni, micro eventi nati da questa ricerca tra opera, autore e immagini di vita vissuta.

INFO:


RE-PLAY. ESERCIZI PER STARE AL MONDO
Un’interpretazione partecipata dell’Archivio Mai Visti Pinacoteca Arte Singolare e Plurale della Città di Torino Direzione Servizi Sociali – Area Politiche Sociali – Servizio Disabilità

A CURA DI Lorena Tadorni e Elena Alexandrescu, Giuseppina Choc, Roberta D’Alessio, Elisa Ferro, Mario
Loforte, Chiara Iantorno, Attilio Piglia, Andrea Pisano, Giovanna Pisano, Simona Sartori, Gaetano Verde, Antonio Verdini
Con Tea Taramino

ARTISTI IN MOSTRA Gaetano Carusotto, Alberto De Luca, Enrico De Petris, Giacomo De Vito, Girolamo
Della Malva, Giuseppe Iurmanò, Antonino Mancuso, Luca Romano, Francesco Rusinà, Antonio Sale, Aldo
Turco, Silvio Vaudano

RACCONTO DELLE OPERE a cura di Maria Grazia Agricola, Associazione culturale Choròs

UN PROGETTO DI Associazione culturale Passepartout in collaborazione con Città di Torino: Centro Arte
Singolare e Plurale – GXT/Giovani per Torino – Circoscrizioni 5 – 8 – 10; Opera Barolo; Associazioni: Artenne,
Arteco, Forme in bilico aps, Fermata d’autobus Onlus e Galleria Gliacrobati, Sguardi; Cooperative sociali:
Chronos/Arte Pura, il Sogno di una cosa e Paradigma di Torino, Le Nuvole, Saluzzo (Cn), Nuova Vita,
Torrazza Piemonte (To)
Con il contributo di Fondazione CRT

COORDINAMENTO GENERALE Karin Gavassa

LABORATORI DIDATTICI a cura di Forme in bilico in collaborazione con i Dipartimenti Educazione della GAM/Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea/Fondazione Torino Musei e del Kunstmuseum Bonn


PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari
PALAZZO BAROLO, via Corte d’Appello 20/C, Torino
1 – 30 aprile 2022


Conferenza stampa 31 marzo, ore 11
Inaugurazione 31 marzo, ore 18 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA AL LINK
https://inaugurazione_re-play_esercizi_per_stare_al_mondo.eventbrite.it

ORARI MOSTRA

Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì ore 15.00 – 18.00
Sabato | Domenica ore 14.30 – 19
Lunedì chiuso
operabarolo.it | info@palazzobarolo.it

ORARI E DATE PERFORMANCE RACCONTO DELLE OPERE
1 | 2 APRILE, ORE 18
8 | 9 APRILE, ORE 18
14 APRILE ORE 18

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA AL LINK https://www.eventbrite.it/e/biglietti-performance-re-play-
esercizi-per-stare-al-mondo-291720061557

LABORATORI DIDATTICI PRENOTAZIONE AL LINK https://laboratori_re-play.eventbrite.it
INGRESSO LIBERO a mostra, performance e laboratori


In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti, previste per tutti i luoghi di cultura italiani (rif. D.L. del 23 luglio 2021), l’ingresso al Teatro è autorizzato solo ai possessori di Green Pass. Le disposizioni non si applicano ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti con certificazione medica specifica. Rimangono inoltre in vigore le prescrizioni di sicurezza anti-Covid: misurazione della temperatura, mascherina, igienizzante, capienza contingentata della sala nel rispetto della distanza fisica prevista per la sicurezza dei visitatori.

COMUNICATO STAMPA: Comunicato stampa.pdf

LABORATORI: Laboratori.pdf

PIEGHEVOLE: Pieghevole mostra.pdf

Al servizio della comunità: dall’Opera Barolo alle società benefit fare profitto facendo il bene

Nell’incontro a Palazzo Barolo imprenditori, istituzioni e operatori del Terzo settore riflettono su un nuovo modo di concepire il ruolo economico e sociale delle imprese e illustrano perché adottare il modello delle società benefit dà vantaggi economici.

Fra tanti, il virtuoso caso del progetto New Ways, felice modello di accoglienza, orientamento, formazione professionale e inserimento lavorativo, nato dalla sinergia fra l’associazione Next, la onlus Geos e l’agenzia per il lavoro Idea Lavoro.

Unire l’interesse di fare utile alla necessità di creare benefici per la comunità è l’obiettivo che perseguono le società benefit, un istituto giuridico introdotto in Italia dal 2016. Le società benefit perseguono infatti per statuto la creazione di valore condiviso, anteponendolo alla massimizzazione del profitto per gli azionisti. 

Il virtuoso intreccio fra profit e non profit, generativo di valore e benessere per le imprese e le comunità dei territori in cui operano, è stato il tema dell’incontro Al servizio della comunità: dall’Opera Barolo alle società benefit. Dal 1929 al 2022, modelli di welfare innovativi, che si è tenuto nei giorni scorsi a Palazzo Barolo.

Nel luogo in cui oltre un secolo fa i marchesi Tancredi e Giulia di Barolo, primi contribuenti del Regno d’Italia, si sono messi al servizio della comunità condividendo il loro patrimonio con i più poveri e realizzando innovativi interventi pedagogici, politici e sociali di condivisione, restituzione e reciprocità, e nel giorno in cui si festeggia san Giovanni Bosco, che dell’Opera Barolo fu il primo cappellano, dieci rappresentanti del mondo delle aziende, delle istituzioni e del Terzo settore si sono alternati nell’illustrare il fenomeno delle società benefit, il loro modello societario, i suoi vantaggi,  casi  di  successo  ed  esperienze  personali  su  come  le  connessioni  fra  due  mondi apparentemente antitetici, profit e benefit, amplifichino i benefici reciproci. 

Maria Cristina Alfieri, direttore dell’associazione Next, ha moderato il confronto su questo ponte ideale tra i valori che hanno ispirato i marchesi di Barolo e i principi che caratterizzano oggi le società benefit.

Gli interventi

In apertura  di  lavori  l’avvocato  Luciano  Marocco,  presidente  di  Opera  Barolo,  istituzione assistenziale  che  prosegue  l’impegno  di  solidarietà  di  Giulia  Colbert  Falletti  di  Barolo,  ha sottolineato come già nell’Ottocento l’opera dei marchesi di Barolo rappresentasse la felice progenitura di un modello di welfare innovativo, che considera la fioritura delle comunità e delle persone, soprattutto le più vulnerabili, una priorità della governance. “Allo stesso modo – ha concluso Marocco – ritengo che anche oggi fra l’Opera Barolo e le società benefit possano esserci opportunità per partnership strategiche”. 

Il senatore Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit, l’associazione nazionale delle società benefit, e promotore della legge 208/2015, ha delineato i contorni giuridici in cui la norma istitutiva delle società benefit è stata pensata. “In Italia sono ora 1.500 le società benefit. – ha dichiarato – Questi imprenditori hanno compreso che la prima beneficiaria è la società benefit stessa. Gli studi confermano: le imprese che fanno crescere il tessuto sociale in cui operano sono quelle che crescono maggiormente”. Le società che aderiscono a questo modello di welfare dimostrano infatti una maggiore consapevolezza nella rendicontazione dei bilanci sociali, che rappresentano la traduzione di una strategia a impatto sociale. Esercitano anche una maggiore attrattiva sui giovani talenti e sono premiate dal mercato, dalla finanza e dai regolatori nazionali e sovranazionali. Infine, ma non ultimo, la vocazione al benefit, quando resa riconoscibile, dona visibilità al brand, genera un posizionamento distintivo e raccoglie il favore dei clienti. 

Una delle novità delle società benefit – ha dichiarato Luca Cattalano, consigliere dell’Opera Barolo – è rappresentata dall’opportunità di fare una scelta di giustizia “rispondendo alla domanda di rimediare all’impatto negativo che le imprese hanno creato nel tempo” e trasformando l’obiettivo di fare del bene in un vincolo etico richiamato da una persona specifica all’interno dei consigli di amministrazione. Cattalano ha poi messo in guardia dal rischio che, per alcune aziende, questo paradigma rimanga una vocazione generica o astratta o, strumentalmente, una vuota dichiarazione di intenti.

Marina Salamon, presidente della società di abbigliamento Altana (dal nome delle terrazze di Venezia dove fin da ragazza sognava un mondo migliore), ha rivelato che la biografia di Adriano Olivetti è stata di ispirazione per l’adesione della sua azienda al modello benefit. Nel mettere in guardia dalle benefit corporation americane, “perché dentro c’è molto show off”, l’imprenditrice ha fatto appello al dovere etico di “costruire società e fare filantropia agendo sempre con carità: non un esercizio di rendicontazione, ma la volontà di mettersi in gioco”, traendone per di più benefici concreti. Fra questi la propensione a una più attenta rendicontazione, maggiore capacità di comprendere il grado di innovazione dei progetti e una più spiccata inclinazione a fare networking.

Renzo Sartori, presidente di Number1 Logistics Group, unica società benefit europea del settore logistico, ha presentato il caso di Next, nato come progetto di csr all’interno di Number1, e trasformato nel 2020 in Associazione. Associazione Next, è una realtà che aggrega finanziatori, enti del Terzo settore, agenzie per il lavoro e scuole di formazione con l’obbiettivo di favorire attraverso il lavoro la creazione di percorsi di integrazione sociale per persone in situazioni di disagio, come migranti e rifugiati. Attraverson corsi proposti (fra i quali lingua italiana, orientamento al lavoro ed educazioni civica, corsi professionali per operatori di magazzino) le persone acquisiscono le competenze e le abilità richieste dalle aziende, dove poi verranno inseriti, si tratta di una risposta di sistema al mismatching tra domanda e offerta di lavoro. La prospettiva, attraverso l’associazione, è di replicare su tutto il territorio nazionale il modello già sperimentato a Parma, dove il gruppo ha sede, coinvolgendo altre imprese disponibili ad assumere le persone formate e a sostenere il progetto. “Next – ha commentato Sartori – permette di intercettare il bisogno di lavoro di persone in difficoltà, che vengono affiancate in un percorso di riqualificazione professionale, diventando una risorsa preziosa per le imprese”.  

Marco Margrita, responsabile della Comunicazione di Dai impresa, una rete di aziende che si sono aggregate anche nell’ottica di fare fronte comune nella promozione del territorio di Torino e dintorni, unendo i principi dell’associazione con le regole dell’impresa, ha sottolineato il valore aggiunto che le società benefit ottengono dal fare networking. “I partner naturali sono le altre imprese e le amministrazioni locali” ha precisato, aggiungendo: “C’è un’economia che pensa di poter fare a meno del lavoro e dell’uomo. L’imprenditore è colui che sa che il denaro serve e non comanda”. 

La testimonianza di Giuseppe Lazzarotto, presidente di Ci.Ti.Elle e fondatore della onlus Casa della speranza, ha messo in luce un’altra felice connessione fra profit e non profit. Oltre a guidare l’azienda di famiglia, che da oltre 30 anni si occupa di allestimenti e arredi di resort di lusso, hotel, ristoranti, ville e case di riposo, Lazzarotto ha fondato una onlus che raccoglie e redistribuisce beni acquisiti grazie alle attività profit e li indirizza a comunità bisognose “in una circolarità di esperienze che coinvolge altri imprenditori, istituzioni e i dipendenti stessi”. 

Riccardo Calvi, Senior Director Comunicazione di Procter & Gamble in Italia, multinazionale di largo consumo, ha premesso che “oggi alle aziende che vogliono essere leader non basta più fare solo prodotti di successo, ma è necessario prendere posizione su temi socialmente rilevanti ed agire in tutti gli aspetti della cittadinanza d’impresa: governance, sostenibilità ambientale, responsibilità sociale, parità di genere, valorizzazione delle diversità e inclusione. Significa mettere al centro del proprio operato quegli stessi valori che già centinaia di anni fa, con una visione straordinariamente attuale, condividevano i marchesi di Barolo”. Da questa convinzione Procter & Gamble, attraverso il suo programma di cittadinanza di impresa “P&G per l’Italia” (https://it.pg.com/pg-per-l-italia/) con cui l’azienda sta realizzando progetti concreti di responsabilità sociale e ambientale in tutto il Paese, sostiene progetti come quello di Aula 162 (dall’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco) con Associazione Next che promuove l’inclusione sociale e lavorativa di persone vulnerabili; o la Lavanderia di Papa Francesco, che mette a disposizione di senzatetto e persone indigenti uno spazio dove poter utilizzare lavanderie e altri servizi alla persona garantendo igiene, salute e assistenza: dopo le esperienze di Milano, Napoli e Roma, la società prevede di aprire una Lavanderia di Papa Francesco anche a Torino. Altri progetti ancora promuovono la cura della salute delle donne attraverso l’erogazione di visite gratuite di screening per la prevenzione del tumore del seno, ginecologico e dermatologico con Susan Komen Italia, la riqualificazione di aree verdi con il WWF Italia, la creazione di “frutteti solidali” gestiti da persone in difficoltà con Azzero CO2, la diffusione di Aule Natura nelle scuole sempre con il WWF Italia, il sostegno a start up a conduzione femminile con LVenture group. L’invito con cui Calvi ha concluso il suo intervento è rivolto alle altre imprese, a “saltare a bordo e fare squadra, perché quelli del programma “P&G per l’Italia” sono progetti per tutti e ogni azienda può contribuire ad aiutare gli altri e alla ripresa del nostro Paese”. 

Ada D’Onofrio, presidente di Idea Lavoro, consorzio nazionale di cooperative sociali con la mission di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in condizione di difficoltà, ha ribadito l’importanza che player economici, istituzionali ed enti del Terzo settore facciano rete. Dal suo osservatorio privilegiato, in specifico nell’area della Città Metropolitana di Torino, ha poi rilevato come, la crisi economica prima e la pandemia in seguito, abbiano spinto queste realtà ad allearsi, condizione che ha permesso, per usare una metafora, di far respirare territori. Importanti, per rafforzare tale condizione, sono risultati sia il programma della regione Piemonte WE.CA.RE (Welfare Cantiere Regionale) finalizzato a facilitare dei processi di innovazione sociale, volti ad attuare azioni di welfare territoriale, sia importanti progetti di inclusione sociale e lavorativa sostenuti da Fondazioni. Ha infine ricordato che se la responsabilità sociale di impresa consiste nel rendere conto di ciò che si è fatto per non peggiorare la situazione ambientale e economica, il mandato statutario delle società benefit è maggiore: generare un positivo impatto sociale sui territori. 

Come ha ben detto il prof. Zamagni, l’attenzione è alla civitas “La città delle anime”, dalla quale deriva necessariamente una forte responsabilità civile di prendersi cura della comunità.

Ha concluso e, citando il maestro Ezio Bosso, ha invitato a: “Ascoltare, perdendosi un po’ per immaginare, immaginare le cose come se fossero già realizzate”.

Partendo dalla propria personale esperienza lavorativa nel mondo del profit, come direttrice commerciale di aziende della moda, fino alla piena adesione alla vocazione della ventennale Geos Onlus, di cui è consigliera, Vittoria Vitaloni ha illustrato il virtuoso caso del progetto New Ways, esempio di accoglienza, orientamento, formazione professionale e inserimento lavorativo, nato dalla sinergia fra Geos Onlus – a cui appartengono le strutture Casa Miriam e Casa Francesco, che ospitano anche minori stranieri non accompagnati e ragazzi neomaggiorenni – e Associazione Next, che cura i percorsi formativi brevi dei giovani delle due strutture di accoglienza, e Idea Lavoro, l’agenzia per il lavoro che ne agevola l’incontro con il mercato del lavoro. “Abbiamo chiamato questa sinergia New Ways, per indicare ‘nuove vie’ per l’inserimento lavorativo. Uno dei più importanti e concreti risultati del progetto è proprio l’opportunità di costruire per e con i ragazzi la loro autonomia. E  questo  dà loro speranza e coraggio”.

Il video dell’evento è disponibile online sul canale Youtube e sui siti web di Opera Barolo (operabarolo.it) e Geos onlus (associazionegeosonlus.org)

Per informazioni ufficio stampa: 

bellotti@ilsussidiario.net

segreteria@associazionegeosonlus.org

L’impresa può fare il bene? I Marchesi di Barolo e il mondo “benefit”

Un confronto tra imprenditori e operatori del terzo settore il 31 gennaio a Palazzo Barolo

Quale ruolo sociale per le imprese? Quale rapporto fra le necessità del profitto e l’esigenza di interpretare i bisogni di un mondo sempre più esposto ai rischi del disagio? 

La società «benefit» sono una delle esperienze più interessanti maturate in questi ultimi anni in Occidente. Ecco allora un confronto tra rappresentanti del mondo imprenditoriale e del terzo settore per riflettere su un nuovo modo di concepire il ruolo economico e sociale delle imprese. Se ne parla 

il 31 gennaio 2022 alle 17

nella prestigiosa cornice di palazzo Barolo a Torino 

(via della Orfane 7)

Al centro della riflessione il fenomeno delle società benefit, che per statuto perseguono la creazione di valore condiviso, anteponendolo alla massimizzazione del profitto per gli azionisti. 

I Marchesi – L’attenzione al contesto sociale e ambientale, proprio di queste società, rende più attuale che mai lo spirito con cui due secoli fa i Marchesi di Barolo si sono messi al servizio della comunità. Mossi da una forte passione culturale e religiosa, i coniugi Carlo Tancredi e Giulia di Barolo realizzarono nella Torino e nel Piemonte del XIX secolo interventi pedagogici, sociali e politici, condividendo il loro patrimonio con i più poveri. La Chiesa cattolica ne ha riconosciuto le eccezionali virtù caritative, ed è in corso il processo canonico che dovrebbe portare alla beatificazione dei coniugi (evento, anche questo, abbastanza eccezionale nella storia della santità). 

Il primo cappellano dell’Opera assistenziale dei Marchesi fu san Giovanni Bosco, di cui proprio il 31 gennaio ricorre la memoria liturgica. Un santo che a sua volta sperimentò in forme assolutamente nuove per i suoi tempo un modo di mettersi al servizio dei ceti più bisognosi in una società in forte e drammatica evoluzione.

Allora come oggi era necessario trovare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato per coniugare esigenze economiche e obiettivi assistenziali.

Le società benefit – Introdotte in Italia nel 2016, anche le società benefit rappresentano un salto di qualità nel modo di intendere l’impresa, tanto da poter parlare di vero e proprio cambio di paradigma economico ed imprenditoriale, che pone le basi per un nuovo capitalismo, che lega in modo indissolubile  il benessere delle imprese a quello dei loro stakeholders e delle comunità in cui operano.

A commentare questo ponte ideale tra i principi che hanno ispirato l’Opera Barolo e quelli che caratterizzano oggi le società benefit si alterneranno, tra gli altri,  Luciano Marocco, Mauro Del Barba, Marina Salamon, Renzo Sartori, Riccardo Calvi, Gianluca Blandino, Giuseppe Lazzarotto, Ada D’Onofrio, Vittoria Vitaloni, Maria Cristina Alfieri e Luca Cattalano. 

È prevista la messa in onda in differita dell’evento sui canali You Tube “Opera Barolo” e ” Geos Onlus”. 

In allegato il programma dell’evento: Programma evento.pdf

L’IMPRESA PUÒ FARE DEL BENE? I MARCHESI DI BAROLO E IL MONDO «BENEFIT» – Un confronto tra imprenditori e operatori del terzo settore il 31 gennaio a Palazzo Barolo

Quale ruolo sociale per le imprese? Quale rapporto fra le necessità del profitto e l’esigenza di interpretare i bisogni di un mondo sempre più esposto ai rischi del disagio? 

La società «benefit» sono una delle esperienze più interessanti maturate in questi ultimi anni in Occidente. Ecco allora un confronto tra rappresentanti del mondo imprenditoriale e del terzo settore per riflettere su un nuovo modo di concepire il ruolo economico e sociale delle imprese. Se ne parla 

il 31 gennaio 2022 alle 17

nella prestigiosa cornice di palazzo Barolo a Torino 

(via della Orfane 7)

Al centro della riflessione il fenomeno delle società benefit, che per statuto perseguono la creazione di valore condiviso, anteponendolo alla massimizzazione del profitto per gli azionisti. 

I Marchesi – L’attenzione al contesto sociale e ambientale, proprio di queste società, rende più attuale che mai lo spirito con cui due secoli fa i Marchesi di Barolo si sono messi al servizio della comunità. Mossi da una forte passione culturale e religiosa, i coniugi Carlo Tancredi e Giulia di Barolo realizzarono nella Torino e nel Piemonte del XIX secolo interventi pedagogici, sociali e politici, condividendo il loro patrimonio con i più poveri. La Chiesa cattolica ne ha riconosciuto le eccezionali virtù caritative, ed è in corso il processo canonico che dovrebbe portare alla beatificazione dei coniugi (evento, anche questo, abbastanza eccezionale nella storia della santità). 

Il primo cappellano dell’Opera assistenziale dei Marchesi fu san Giovanni Bosco, di cui proprio il 31 gennaio ricorre la memoria liturgica. Un santo che a sua volta sperimentò in forme assolutamente nuove per i suoi tempo un modo di mettersi al servizio dei ceti più bisognosi in una società in forte e drammatica evoluzione.

Allora come oggi era necessario trovare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato per coniugare esigenze economiche e obiettivi assistenziali.

Le società benefit – Introdotte in Italia nel 2016, anche le società benefit rappresentano un salto di qualità nel modo di intendere l’impresa, tanto da poter parlare di vero e proprio cambio di paradigma economico ed imprenditoriale, che pone le basi per un nuovo capitalismo, che lega in modo indissolubile  il benessere delle imprese a quello dei loro stakeholders e delle comunità in cui operano.

A commentare questo ponte ideale tra i principi che hanno ispirato l’Opera Barolo e quelli che caratterizzano oggi le società benefit si alterneranno, tra gli altri,  Luciano Marocco, Mauro Del Barba, Marina Salamon, Renzo Sartori, Riccardo Calvi, Gianluca Blandino, Giuseppe Lazzarotto, Ada D’Onofrio, Vittoria Vitaloni, Maria Cristina Alfieri e Luca Cattalano. 

È prevista la messa in onda in differita dell’evento sui canali You Tube “Opera Barolo” e ” Geos Onlus”. 

In allegato il programma dell’evento: Programma evento.pdf

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